domenica 27 maggio 2012

ecco la trappola del M5S di Beppe Grillo


La verità sul “Movimento5Stelle”: testimonianza di un’ex collaboratrice del movimento

Pubblichiamo la testimonianza di un’ex membro del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, in cui descrive in cosa consiste realmente il movimento ma soprattutto chi c’è dietro ad esso, focalizzandosi in particolar modo sulle elezioni avvenute a Milano, in cui il M5S ha raggiunto un ragguardevole risultato, candidando un ragazzo di 20 anni. Consiglio di leggere tutto l’articolo perchè è veramente interessante. L’articolo è già comparso diverse volte in moltissimi blog e sta facendo il giro della rete. Di seguito il pezzo integrale.
sabato, 07 maggio 2011
Mattia Calise e il pericolo dietro al movimento 5 stelle
A Milano c’è un giovane candidato sindaco, appena ventenne, che raccoglie consensi tra le persone che, a ragione, sono stanche di questa politica. Una politica che spesso ci fa sentire presi in giro. E’ comprensibile. Basta vedere cosa succede ogni giorno: il parlamento impegnato a risolvere i problemi di Berlusconi, la polizia che carica giovani indifesi, la Minetti alla Regione e forse presto in parlamento, gli appalti venduti alla ‘ndrangheta in cambio di voti… ce n’è per tutti i gusti e siamo stufi.
Succede poi che un comico molto apprezzato cominci ad usare queste cose per suscitare la nostra indignazione e farci ridere allo stesso tempo. E’ terapeutico prendere collettivamente in giro i politici, per terminare con un liberatorio “vaffa.” Ci allontana da quella sensazione di impotenza che ci accompagna ogni giorno ma è solo un’illusione se poi le parole non si tramutano in azione. Sembra quasi che sia tutto frutto di un attento studio.
E infatti scopriamo che Beppe Grillo non è che la facciata di un movimento che nasce nella mente di Gianroberto Casaleggio, sembra che sia sua anche l’idea dei Vday, ma chi è costui?
Un giorno, quando collaboravo alla campagna elettorale delle regionali in Lombardia per le 5 stelle, piena anch’io di tante speranze, ebbi l’onore di conoscerlo. Erano solo due mesi che partecipavo nel meetup e Vito Crimi (candidato alla presidenza della Regione per il movimento 5 stelle) mi mandò dallo staff di Beppe Grillo insieme ad altre due persone, le mie idee su cosa fosse questo staff non erano ancora chiare. Beppe Grillo aveva sempre parlato di 5 ragazzi… Ci rechiamo negli uffici della Casaleggio Associati a Milano, Gianroberto, dopo averci dato indicazioni sui temi che avrebbero dovuto affrontare i candidati nell’evento di piazza Duomo, si alza, si gira e se ne va senza neanche un grazie arrivederci. Quel giorno dissero anche una frase che mi colpì molto. Dissero che al tabellone luminoso in piazza Duomo avrebbero pensato loro, sapete quanto costa l’affitto di quel coso? La cosa mi colpì ma volevo ancora aggrapparmi alla speranza che con il movimento ci saremmo liberati della casta. Altre vicissitudini poi mi spinsero a cercare ulteriori informazioni e così un collegamento dopo l’altro è emersa la triste, amara verità.
La Casaleggio Associati è una società di strategie di Rete e marketing, gestisce il blog di Grillo, ne possiede i credits ed è anche la casa editrice dei suoi libri e video.
Ecco chi sono i “5 ragazzi” che il 22 gennaio 2004 fondano la Casaleggio Associati:
Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg (gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete, controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia) )
Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg.
Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg.
Enrico Sassoon, già Direttore Responsabile della rivista Affari Internazionali e membro dell’American Chamber of Commerce in Italia, entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg.
C’è poi anche Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano.
Gianroberto Casaleggio inizia la sua carriera nell’Olivetti di Roberto Colaninno, poi diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel, a fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota (50% del capitale) in Webegg Spa a I.T. Telecom Spa, che nel 2000 ha dato vita a Netikos Spa dove Casaleggio fa parte del CdA con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel CdA Piaggio), poi nel 2004 chiude e passa con altri dirigenti Webegg a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.
Nel Gennaio 2005 parte il blog di Beppe Grillo.
Roberto Colaninno nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti.
In quegli anni trasforma l’azienda da una società di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel.
Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (OPA) su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione mai operata in Italia. Come soci dell’operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani guidati da Emilio Gnutti.
L’operazione riesce, però crea un grosso debito in Telecom che non riesce a risanare, facendo sprofondare la società di telecomunicazione.
Nel 2001 vende la Telecom a Pirelli (Marco Tronchetti Provera) e Benetton (famiglia Benetton).
Gianroberto Casaleggio, l’uomo dietro Grillo, ha avuto rapporti con i Colaninno. E prima di lavorare in proprio è stato in una società controllata da Telecom Italia, la Webegg.
Nondimeno Grillo attacca Gnutti-Colaninno (Mr. 19.000 licenziamenti) e soprattutto Provera (prode skipper con l’hobby delle scatole cinesi…).
La share action che scopo ha? Beppe Grillo scrive al neo a.d. Bernabè che nel 2008 sarà pronto con la share action, ma a far che??? Non è un po’ strano che il suo editore sia così attaccato all’argomento Telecom?
La Casaleggio Associati ha numerosi partners tra cui la Bivings Group, nota per i clienti importanti, tra cui JP Morgan e Monsanto. La Monsanto dopo clamorosi fallimenti nel tentativo di spianare la strada all’ingresso degli OGM nel mercato si è affidata a Bivings Group con eccellenti risultati. La Bivings si è avvalsa di personaggi fasulli (fake persuaders), dipendenti della Bivings (smascherati!) che andavano nei forum e scrivevano messaggi ‘disinteressati’ a favore della Monsanto e contro ricercatori che avevano scritto un articolo su Nature in cui affermavano che il mais messicano di produzione locale era stato contaminato, da una distanza molto grande, da polline geneticamente modificato. Un macigno per i colossi del bio-tech che stavano cercando di convincere Messico, Brasile e Unione Europea ad abolire l’embargo sulle sementi OGM. I commenti di questi fake fecero RITRATTARE Nature (prima volta in 133 anni!), la quale scrisse che l’articolo non doveva essere pubblicato. Possibile??? Sì, questa è una tecnica di ‘marketing virale’: si inventano fake che scrivono cose volutamente tendenziose per influenzare la gente indecisa che si schiera dalla loro parte pensando che <<se più di una persona la pensa così allora sarà vero!>>. E così via in maniera esponenziale come una vera infezione di massa!
Nel sito della Casaleggio Associati troviamo un video in cui lo stesso Gianroberto teorizza sul potere degli ‘influencer’. Ogni azienda che si rispetti ne ha bisogno per piazzare i suoi prodotti sul mercato. Gli influencer altro non sono che i fake persuaders. Dobbiamo pensare che il blog di Beppe Grillo ed i meetup ne siano pieni? La mission della Casaleggio Associati è quella di creare correnti di pensiero ed orientamento.
In una riunione per la lista civica Milano a 5 stelle, Filippo Pittarello (che lavora per la Casaleggio Associati e segue Beppe nei suoi tour, nonché i contatti con i meetup) ha dichiarato che il candidato ideale avrebbe dovuto avere più soft skills che hard skills, cioè più attitudini che competenze. Una volta eletto, doveva essere bravo con internet per mandare tutto ad una ‘squadra di esperti’ che gli avrebbero detto cosa dire. Capite ora perché è stato scelto un ragazzino di 20 anni inesperto ma con tanta voglia di emergere? vedi video su youtube
E cosa dice Mattia Calise? Quello che dice Beppe, il grande influencer, ripetendolo come un mantra ipnotico (vedi teorie di Programmazione Neuro Linguistica).
Mattia Calise continua a ripetere che i partiti hanno fallito e che è il momento dei cittadini. Ma i partiti non sono degli strumenti costituzionali che servono ai cittadini? Addirittura Grillo è arrivato ad ipotizzare di cambiare la costituzione…
Perché tutto questo?
E’ chiaro si vuole distruggere un sistema per instaurarne un altro ben più pericoloso. Viene presentato come ‘democrazia diretta’ ma attenzione. I cittadini, senza più organi rappresentativi saranno tanti singoli (dividi et impera) magari tutti connessi (Wi Fi libero e gratuito) che voteranno in rete (?). Ed una società che si occupa di creare correnti di pensiero ed orientamento potrebbe fare affari d’oro con quelli che farebbero la coda per promuovere le leggi a loro più gradite!
Quindi, altro che risveglio delle coscienze! Questa è un’ipnosi collettiva che rievoca scenari da Grande Fratello.
Una cosa è chiara: a Casaleggio, dei nostri problemi non gliene importa un fico secco. Che considerazione può avere del prossimo una persona che nemmeno si degna di salutare prima di accomiatarsi?
Marketing, marketing e ancora marketing, anche in questo, la faccia giovane di Calise ne è un esempio.
P.S.
Calise è stato eletto democraticamente con il metodo Condorcet, che non è stato applicato correttamente perché sono state considerate valide anche le schede in cui comparivano solo i nomi dei primi due, o di uno solo (bisognava mettere gli 8 candidati in ordine di preferenza…) in questo modo viene sballato il calcolo delle preferenze. Il metodo Condorcet è anche noto perché offre la possibilità, all’occorrenza, di ciurlare nel manico. Ma non solo sono state chiamate all’appello tutte le truppe cammellate il giorno prima, debitamente orientate. Inoltre stranamente, proprio in quei giorni, la mail del blog per la lista civica di Milano aveva problemi e così molti non sono stati avvisati….
di Cinzia Bascetta

lunedì 16 aprile 2012

intenzioni di voto: leggere bene fino in fondo

Domanda : Se alle prossime elezioni politiche si presentassero i seguenti partiti, a quale darebbe piu' probabilmente il suo voto?.

sabato 14 aprile 2012

Strage di piazza Loggia: assolti i 4 imputati Parti civili condannate al rimborso delle spese

Assolti. Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte non sono colpevoli per la strage di piazza della Loggia, che il 28 maggio di 38 anni fa fece otto morti e oltre cento feriti. Così hanno deciso i giudici della Corte d'assise d'appello dopo 5 giorni di discussione in un albergo cittadino. Hanno confermato la sentenza del processo di Primo grado che si era concluso il 16 novembre 2010 con l'assoluzione a formula dubitativa dei cinque imputati (oltre ai quattro citati anche Pino Rauti). Per Delfino, Maggi, Zorzi e Tramonte i pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni avevano chiesto l'ergastolo. 

Parti civili condannate alle spese processual
i. I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso in appello proposto dalle parti civili Camera del Lavoro di Brescia e di Elvezio Natali, un famigliare di una delle vittime della strage nei confronti di Pino Rauti, e ha posto il pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili appellanti, come previsto dalla legge. 
I famigliari delle vittime e Brescia sono destinate a non avere ancora, nemmeno dopo il quarto processo d'appello, quellaStrage, tutti assolti in appelloStrage, tutti assolti in appello    Strage, tutti assolti in appello    Strage, tutti assolti in appello    Strage, tutti assolti in appello    Strage, tutti assolti in appello«pace» invocata dal pg Roberto di Martino al termine della sua requisitoria in aula martedì 10 aprile: «ridatela alla città», aveva chiesto alla corte, certo che gli elementi portati dall'accusa nel processo d'appello portassero a una sentenza di colpevolezza. Per questo aveva chiesto quattro condanne all'ergastolo. Si sbagliava. Per i quattro imputati legati all'estrema destra eversiva di quegli anni: Carlo Maria Maggi, medico mestrino (il «dottore»), leader di Ordine nuovo che avrebbe ideato gli attentati; Delfo Zorzi, l'ordinovista che avrebbe procurato l'ordigno esploso nel cestino; Maurizio Tramonte (alias «fonte Tritone»), informatore dei servizi segreti che avrebbe partecipato alle riunioni preparatorie; e Francesco Delfino, ex generale dei carabinieri che non avrebbe fatto nulla per evitare la strage. Erano stati assolti, in primo grado, insieme a Pino Rauti, fondatore del centro studi di Ordine Nuovo. E tornati in aula il 14 febbraio scorso. Una sentenza confermata alle 11.11 di oggi, sabato 14 aprile.
Hanno vinto gli avvocati delle difese, che denunciavano la totale assenza di prove a carico dei loro assistiti, in un procedimento che conta un milione di pagine agli atti e quarant'anni di storia alle spalle. Elementi più forti degli altri le parti ne hanno forniti eccome: cavalcati o distrutti. Il racconto del pentito Carlo Digilio, ex agente della Cia, l'intercettazione ambientale tra Roberto Raho e Pietro Battiston (che dimostrerebbe il timore di essere collegati ai «mestrini» che maneggiavano le bombe e nascondevano gelignite alla trattoria Scalinetto di Venezia). Ma pure le veline di Tramonte al Sid, testimoni del ruolo di Maggi e Zorzi. E poi ci sono stati loro, i primi periti chiamati a identificare l'esplosivo, risentiti in secondo grado. Non fu tritolo, hanno sostenuto a differenza del collegio di primo grado.

Conoscete l’Aspen Institute Italia?

IL ministro Galan contro il ministro Tremonti. Quali equilibri sono venuti meno. Di chi è Presidente Tremonti?
di Italo Romano
Oltre la Coltre
Conoscete l’Aspen Institute? La maggior parte di voi, sono sicuro, non ne ha mai sentito parlare. Ma non c’è da meravigliarsi, adesso vi spiegherò e capirete da voi la vostra “ignoranza”.
L’Aspen Institute è un’organizzazione internazionale non profit, fondata nel 1950 da un gruppo di intellettuali e uomin d’affari americani convinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i valori umanistici in una realtà geopolitica complessa e in continua evoluzione. Il fine ultimo è incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei. L’istituto e i suoi partner internazionali perseguono la creazione di un terreno comune di comprensione approfondita in uno scenario non ideologizzato attraverso seminari, programmi culturali, conferenze e iniziative di promozione della leadership.
La sede centrale ufficiale è a Washington D.C., ma vi sono dei campus di riferimento ad Aspen, nel Colorado, e a Chesapeake Bay, nel Maryland. Negli anni si è formata una rete internazionale che ha visto la rapida ramificazione dell’istituto in giro per il mondo: Berlino, Roma, Lione, Tokyo, Nuova Delhi e Bucarest etc.
L’Aspen Institute è finanziato da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Tra i suoi affiliati ci sono leader della politica, dell’economia e intellettuali. Attualmente Walter Isaacson è il suo presidente mondiale e CEO. Vi domanderete: chi è costui? E’ l’ex presidente della CNN*, il canale televisivo statunitense più potente e conosciuto al mondo. Pensate che quest’uomo ha rinunciato ad una delle poltrone più ambite del pianeta pur di sedere in cima all’Aspen Institute. Da un episodio del genere possiamo dedurre la planetaria importanza di questa organizzazione.
Quello che interessa noi, in questo delicato momento socio-politico che sta attraversando l’Italia, è la sede italiana di questo indefinibile istituto di origine statunitense.  Scavando tra i meandri del potere e risalendo i fili dei burattini, forse, avremo una possibilità di scovare la matrice dell’inganno democratico in cui siamo stati imprigionati.
Aspen Institute in Italia.
L’organizzazione, ufficialmente inzia ad operare sul territorio italiano nel 1984. Di forte caratterizzazione transatlantica, del resto la storia parla da sè, l’Aspen Institute Italia ha due sedi: a Roma in Via SS. Apostoli 49 e a Milano in Via Vincenzo Monti 12. L’attuale presidente della sezione italiana è Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e della Finanza dell’attuale Governo italiano.
L’Aspen Institute Italia riunisce il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della cultura e della politica, non c’è settore che manchi all’appello: Generali, Fincantieri, Confindustria, la Rai, Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade, Enel, Fiat etc. E’ un elenco incredibile, tutti i capitali italiani, di ogni settore, convergono nell’Aspen Institute come Soci sostenitori. I loro (nostri?) danari, versati ufficialmente tramite una somma annuale uguale per tutti, finanziano le attività dell’organizzazione.
Chi sono i soci sostenitori? Sono quelli che mettono i soldi e vengono ammessi a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo e sono rappresentati nel Consiglio Generale dell’Istituto dai propri Presidenti, Amministratori Delegati o Direttori Generali. Inoltre ci sono anche i cosidetti Soci ordinari, personalità italiane e internazionali provenienti dal mondo accademico, politico, culturale e dei media, che sono chiamati a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo, ufficialmente, per la loro fama accademica ed eccellenza professionale. Si legge sul sito italiano che essi “mettono a disposizione dell’Istituto la loro competenza e contribuiscono così alla qualità intellettuale e al patrimonio di idee dei programmi di Aspen, collaborando in forma gratuita alle diverse iniziative. Partecipano, tra l’altro, a gruppi di lavoro e task force che affrontano specifici problemi del panorama politico ed economico internazionale”.
Insomma questi soci non solo portano avanti le loro idee, ma si rendono disponibili ad appoggiare eventi specifici “su tematiche di rilevante interesse strategico“.  Ma che significa? Che hanno il potere di veicolare le politiche del paese? Dando un’occhiata ai nomi dei soci ordinari (Enrico Letta, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Lucia Annunziata, Paolo Mieli, Francesco Caltagirone, Cesare Geronzi, Franco Frattini, Gianfranco Fini, Gianni Letta, Luca Montezemolo, Sergio Marchionne, Emma Mercegaglia, Tommaso Padoa Schioppa, Giuliano Amato, John Elkann, Lucio Stanca etc.), più che una fantasiosa supposizione,  è la palese oggettività. Non sono certo le “allegre comari di Widsor! Ciò che dico è manifesto, ogni frase presente sul sito ha un che di vago, di generalizzato, di palesemente fuorviante, sembra un “doppio sogno”, con la sola differenza che non è un romanzo di Schnitzler ma la realtà.
Il portale dell’organizzazione è ben strutturato e le fondamente della Comunità Aspen sono esaltate e messe in bella mostra.
Ecco come presentano la loro “identità” e la loro “missione“:
Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro caratterizzata dall’approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori.
Una congregazione di supereroi che lottano per un mondo migliore. Persone sensibili e lungimiranti che, lontani dalle tentazioni del dio denaro, dirigono il pianeta verso la fratellanza e l’ugualinza sociale. Un gruppo di illuminati che si scambiano preziose nozioni con l’obiettivo rispettabilissimo di sconfiggere i mali che affliggono questa martoriata terra.
La comunità Aspen è composta di Soci Sostenitori, Soci Ordinari, Amici di Aspen e, dal 2001, dagli Aspen Junior Fellows. Dai loro contributi l’Istituto trae le risorse necessarie per il proprio funzionamento. Il network internazionale Aspen è composto da altri centri di attività – indipendenti ma coordinati – con sede negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Giappone, India e Romania“.
….
La missione di Aspen Institute Italia è l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della politica, dell’economia, della cultura e della società, con un’attenzione particolare alla business community italiana e internazionale“.
Riuniti liberamente e senza condizionamenti, qui, le persone possono dar sfogo al loro libero pensiero e scatenare la forza creatrice dell’ingegnosa menta umana. Ora mi volete far credere che tutta questa marmaglia di uomini politici, alta finanza e chi più ne ha più ne metta, non discuta minimamente della politica nostrana? A me sembra inevitabile, anzi ad essere cattivo mi verrebbe da dire che sia lo scopo principale di quest’organizzazione. Dirigere nelle retrovie del clamaore mediatico le sorti economiche e sociali del paese, imponendo politiche ad hoc per tutelare il potere dei veri padroni, a discapito della popolazione, che ricordiamolo è all’oscuro di tutto.
Ergo, immagino che queste armoniose discussioni possano facilmente condizionare o quanto meno influenzare la politica dell’esecutivo, di qualunque schieramento esso sia.
Hanno anche un metodo con cui applicano la loro “mission“, da loro stessi identificato come “metodo Aspen“. Questo “privilegia il confronto ed il dibattito ‘a porte chiuse’, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva“.
Il dibattito a porte chiuse è noto come uno dei migliori metodi per curare le piaghe di questo mondo crudele. Libertà di pensiero a porte chiuse, bel modo di perpetrare il bene comune. Se solo ci avessimo pensato prima! Loro sono gli illuminati e ci hanno pensato molto tempo fa, pochi anni dopo la fine della Grande guerra, e così sono stati in grado di dirigere le sorti di nazioni intere. Alcuni complottisti lo definiscono Nuovo Ordine Mondiale. Bene, credo che l’Aspen sia una delle organizzazioni che fanno capo al progetto citato.
Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e incoraggiare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole“.
La leadership che intendono loro è la dittatura totalitaria del Nuovo Ordine Mondiale, controllo tramite la paura, una sola neolingua, una sola moneta, un’umanità di automi ubbidienti e servili, oltre lo schiavismo. Uomini-robot, uomini macchine, nati per produrre e consumare, carne da macello per l’incremento del Pil.
Miguel Martinez ha definito l’Aspen Institute, per questa sua aleatorità comunicativa, come una fabbrica di tritanuvole. Questo evidente e premeditato abuso di vacuità e la sua neanche tanto occulta organizzazione piramidale, mi insospettisce, e non poco.
Non ho mai sentito parlare nessun alfiere della libera informazione dell’Aspen Institute, ne ho letto libri rivoluzionari che illustrassero agli italiani beoti come si muovono i burattinai nelle retrovie. Credo che mai e poi mai nei vari “vieni via con me” sentiremo un’arringa che possa risvegliare minimamente il cervello dell’italiano medio. Dormite gente, e sognate con i vostri Travaglio, Saviano, Santoro etc.
Insomma questo Aspen sembra un bel minestrone all’Italiana, un inciucio elevato alla vaghezza. Il punto è che Aspen non è propriamente un’associazione umanitaria, non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere sui massimi sistemi o per ricercare la panacea di tutti i mali. C’è dell’altro, lo si intuisce, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti e dai sorrisi bipartisan. Nel contempo non è un’associazione segreta, i suoi membri sono conosciuti e chiunque voglia avere informazione sull’Aspen Institute non ha che da andare sul sito internet. Non è la massoneria ma le somiglia molto, mancano capucci e compassi ma il livello di segretezza al di là della formale apparenza è da veri professionisti del potere.
Come si diventa membri dell’Aspen Institute?
E’ una domanda lecita, che dopo aver letto un pò di roba, dovrebbe sorgere spontanea. Allora ancora una volta sono ricorso al sito web italiano dell’organizzazione, per la serie se vuoi nascondere qualcosa mettila in bella mostra, davanti agli occhi di  tutti, tanto, vista l’ottusità generale, passerà tranquillamente inosservata. Parto dal gradino più basso dell’organigramma piramidale, dalle new entrioes, cioè i giovani, chiamati “Junior Fellows”. Sul sito vi è scritto che: “Gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è spiegato. Irequisiti richiesti sono basilari, ma se non sei segnalato da un socio dell’Aspen Institute la possibilità di entrare a far parte della famiglia sono pressochè nulle. E’ chiaro che l’Aspen non è roba per tutti. Come pure è evidente che non si tratta di corsi di formazione regionali a cui noi comuni mortali possiamo prendere parte. Non ho letto di bandi del genere, non mi sarebbe sfuggito. Qui, forgiano e plasmano la classe dirigente del futuro, allevano con dosi massicce di “pappa reale” veri e propri rampolli, predestinati, di “sangue puro” che erediteranno, come le dinastie di un tempo, le sorti del mondo. Poco democratico direi! Non vorrei risultare allarmate ma qui le cose quadrano sempre meno.
Conclusioni
Ho consultato svariato materiale sull’Aspen Institute, c’è tanto da leggere ed è tutto molto inquietante: Bilderberg, Commissione Trilaterale, Club of Rome, CFR etc. Affiorano sempre gli stessi nomi. Saranno coincidenze, preferisco passare per paranoico, ma io non ho mai creduto alle coincidenze. La verità è che siamo stati ingannati, ed oggi ci sono le prove. Ci hanno fatto credere che potevamo essere padroni del nostro destino delegando ad altri le nostre speranze, chiudendoci in una cabina a scegliare prima fantocci e poi simboli senza significato. Ci hanno incantato per anni, con dibattiti, liti, parapiglia mediatici e comizi deliranti, ci hanno mostrato due facce della stessa medaglia, e gli hanno dato nomi, faccie e ideologie. L’alfa e l’omega, la destra e la sinistra, solo fandonie! Ci hanno dato l’apparenza democratica tramite la messa in scena di due finti schieramenti, in eterna lotta tra loro. Ci hanno fatto credere di essere liberi perchè potevamo sciegliere tra il burattino rosso e il burattino nero. CAZZATE!
Mentre noi eravamo impegnati a dividerci e scannarci in nome di una illusione. Mentre eravamo intenti a sputarci merda l’un l’altro sulle grandi astrazioni, questi personaggi hanno complottato nei retroscena nazionali le loro politiche contro il bene comune. Ci hanno prosciugato di tutto e ci hanno reso un popolo schiavo, servile e peggio ancora fiero di esserlo. La metamorfosi subita della società italiota (e non solo) è stata lenta ma inesorabile. Siamo dei salvaggi, ignoranti, vuoti, arroganti, e meschini. E anche ora che la verità è sotto i nostri occhi, non ce ne rendiamo conto, troppo indaffarati nell’inutilità, nell’apparenza, nel consumo sfrenato di questa finta civiltà progredita.
Hanno già deciso il nostro futuro: rifiuti, nucleare, energie rinnovabili, scuola, lavoro etc. Noi siamo spettatori inermi e paganti. La nostra unica forma di rivalsa non violenta, sarebbe l’astensione in massa dalle urne e il boicottaggio di questa insulsa farsa. Mi chiedo dove sono i paladini dell’informazione, quelli che ci raccontano le storielle magiche, quelli che ci parlano dell’orco cattivo, dell’uomo nero, dove sono quelli che fanno la “televisione alternativa”, spacciandola come cultura, con i soldi della casa prodruttice (Endemol**) del tanto odiato nemico (Silvio Berlusconi)? Sono maschere, commedianti che hanno esaurito il loro canovaccio, si mostrano cavalieri ma sono giullari nell’animo.
Le riuscite a sentire le sbarre intorno a voi? Sono prigioni immaginarie, erette nelle nostre deboli menti, con il solo scopo di manovrarci e renderci docili. Questa democrazia è il regime dell’Aspen Institute, qualsiasi burattino scegliamo, esso farà gli interessi dell’organizzazione e attuerà le linea guida, anzi, il programma politico dettato dalla Comunità Aspen. Plasmerà l’opinione pubblica convincendola che queste nuove politiche siano le migliori possibili per la felicità e la ricchezza dell’intera popolazione. Che la favola continui…
Sapete quel’è il motto dell’Aspen Institute? Appare anche sul logo dell’organizzazione: “Timeless values, enlightened leadership” ovvero “Valori senza tempo e leadership illuminata“. Certo è che non lascia nessuno spazio all’immaginazione. Traete le vostre conclusioni, però ora non potete dire di non sapere…avete visto quant’è profonda la tana del bianconiglio!
NOTE:
*Ha una sede anche in Italia, dove si appoggia al gruppo editoriale L’Espresso S.p.a., cui azionista di maggioranza è De Benedetti, che controlla una parte non indifferente del potere mediatico italiano. A proposito di media, sapete chi è uno dei giornalisti di matrice CNN in Italia? Alessio Vinci, il tipo che ha preso il posto di Mentana nella conduzione della tramissione Matrix (in effetti quel “thank you, good night and see you soon” che recita alla fine di ogni puntata, doveva averlo sentito da qualche parte?!?!).
**Endemol è una società produttrici di format televisivi controllata di Mediaset, ergo dalla famiglia Berlusconi. In questi giorni infuria la polemica tra l’attuale Governo in carica di Re Silvio e la trasmissione condotta da Fazio e Saviano “Vieni via con me” rea di essere aperamente schierata con l’opposizione. Tanto clamore solo per fare pubblicità al format e omettera, ancora una volta, la verità. E’ tutto finto. I vostri condottieri della libera informazione e della cultura italiota sono nel libro paga del regime.
Linkografia :
http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita/824/850/868/880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politica/articolo/ix1-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/index.php/2006/03/22/patto-energetico-aspen-institute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_Enterprise_Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679
http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=70]
http://it.wikipedia.org/wiki/Aspen_Institute
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari

lunedì 5 dicembre 2011

Le tasse sui ricchi


Saltato l'aumento dell'Irpef, oltre a quelle sulla casa, sui "ricchi" piove un diluvio di altre imposte. A cominciare dal prelievo una tantum aggiuntivo dell'1,5% sui fondi rimpatriati lo scorso anno con lo scudo fiscale (sui quali è stata già pagata una tassa del 5%). Scatterà poi una tassa sullo stazionamento e il rimessaggio delle grandi imbarcazioni (superiori a dieci metri di lunghezza), una tassa di possesso sugli aerei ed elicotteri privati, un superbollo aggiuntivo sulle auto con potenza superiore ai 170 cavalli.
Non è tutto, perché anche la ricchezza finanziaria darà il suo contributo alla manovra. L'imposta di bollo sui conti correnti bancari, viene infatti estesa anche al deposito titoli e ad altri strumenti e prodotti finanziari, come le polizze assicurative sulla vita ed i fondi comuni.